Questa settimana ci tocca andare indietro nel tempo in uno dei periodi più belli e rivoluzionari del nostro millennio.
Gli anni 50, periodo di rinascita, di rivoluzione, di cambiamento e innovazione.
Sono il decennio del rock ‘n’ roll, dei blue jeans, delle t-shirt, delle pin up e dei pattern a pois; è il momento in cui cominciano a comparire i primi bikini e la giacca di pelle diventa un irrinunciabile must have della moda uomo, ma l’Italia era già pronta ad accettare tutte queste novità nella moda, nei costumi e nella musica???
In realtà NO!
L’Italia che stava faticosamente riprendendosi dal disastro bellico e che solo dopo alcuni anni avrebbe vissuto il proprio Boom economico, cercava una propria identità nei costumi e soprattutto nella musica, dopo il fenomeno Elvis Presley. Vera e propria scossa nel mondo musicale, una novità travolgente per la sua musica scaturita dall’unione del Rithm’ n blues e il Country.
La fine della guerra, però, aveva portato nel nostro paese i soldati Americani e i loro usi e costumi, i V disc e le trasmissioni dell’America Forces Network, il cibo in scatola, le sigarette, la cioccolata e mille altre cose. Certo da tutte queste novità non nascerà immediatamente qualche cosa di nuovo, ma sicuramente è in questo periodo che si getta il seme del cambiamento e l’inizio di ciò che passerà alla storia con il nome di Boom Economico Italiano.
Ora sono la televisione, con la nascita della Rai e il cinema americani, con il mito di Marilyn Monroe il bello e dannato James Deam a dettare moda e a influenzare gli usi e costumi nel vecchio continente, tanto che cominciano a convivere tra loro molti stili e codici di abbigliamento diversi. C’è lo stile della perfetta casalinga americana e c’è quello più appariscente delle pin up.
Noi dopo aver fatto negli anni 40 il ruolo della perfetta casalinga (ahahha) abbiamo deciso di interpretare per questa decade il ruolo di Pin up sfacciata e sognatrice, spugna di tutte le nuove tendenze e mode venute da oltreoceano.
Con il termine di pin-up (termine di lingua inglese traducibile con da appendere) si indicano generalmente le ragazze – solitamente procaci, ammiccanti e sorridenti – fotografate in abiti succinti le cui immagini, durante il secondo conflitto mondiale, iniziarono a diffondersi su molte riviste settimanali degli Stati Uniti.
Questo fenomeno attirò in maniera sempre maggiore l’attenzione soprattutto dei lettori uomini, e in particolare registrò un incredibile successo fra i soldati impegnati al fronte, che usavano appendere le fotografie di queste ragazze nei loro armadietti o nelle loro tende di accampamento.
La nostra è una Pin Up Italiana, innamorata delle novità estere, che si cimenta in cucina, vestita di un rosso vermiglio, nella preparazione della perfetta colazione americana: The e Pancakes con Sciroppo d’acero.
Ma che cosa sono i Pancakes?
Iniziamo col dire che sono tradizionali del Nord America, appunto, ma sembra che la loro origine sia tutta tedesca: i Pfannkuchen dalla Germania, da cui i pancakes derivano, hanno storia più antica e rappresentavano il pasto mattutino degli immigrati tedeschi che si erano trasferiti negli Stati Uniti durante il diciannovesimo secolo. Sono presenti anche in Inghilterra dove si consumano tradizionalmente in un giorno dell’anno, che è il Pancake day, ovvero il nostro martedì grasso.
Ma come sono giunte queste ricette in America e come si sono trasformate nel tempo? Dopo la scoperta del Nuovo Mondo c’è stata una migrazione di persone in cerca di fortuna, le quali hanno portato con sé buona parte delle loro tradizioni culinarie.
L’arrivo dei pancakes negli Stati Uniti ha fatto sì che le frittelle divenissero sempre più popolari, e quando gli americani hanno deciso di alterarne leggermente la ricetta, aggiungendo il lievito chimico, hanno inaugurato una preparazione tutta loro con la quale si sono accaparrati il monopolio di questa dolcissima bontà.
Oggi la ricetta base dei pancakes prevede un impasto che si ottiene mescolando farina, uova, zucchero, latte e/o burro e lievito, ma il momento saliente della loro preparazione è quello della farcitura poiché con i pancakes tutto è possibile: si possono infatti farcire con sciroppo d’acero, miele, crema, yogurt greco, banana, frutta secca, frutti di bosco e nutella.
E noi come abbiamo preparato i nostri?
Ecco il nostro modo di condire e preparare i Pancakes.
Ingredienti per 4 persone:
150 gr di farina 00
2 cucchiaini di zucchero
un pizzico di sale
1 cucchiaino di lievito per dolci
1 pizzico di bicarbonato di sodio
100 gr di latte
100 gr di yogurt bianco
1 uovo
40 gr di burro fuso
Olio di semi per ungere la padella
Per la farcia:
Un vasetto di yogurt greco bianco
Frutti di bosco surgelati
miele
Ribes
zucchero a velo
Procedimento:
Setacciate le polveri : farina, zucchero lievito e il bicarbonato di sodio.
In un’altra ciotola, sbattete l’uovo con lo yogurt, il latte e il burro fuso in precedenza. Unite questo composto liquido al composto secco e mescolate fino ad amalgamarli. Il composto si presenta grumoso e non molto liquido, perciò non preoccupatevi, tale composto darà ai nostri panakes una alveolatura e morbidezza al top.
Ora scaldate un po’ di olio all’interno di una padella antiaderente. Quando la padella sarà ben calda, versateci un mestolo di pastella, creando una pancake rotondo. Giratelo quando al centro si formano delle bolle, circa 2-3 minuti. Cuocete anche dall’altro lato per due minuti. I nostri pancakes sono pronti non ci resta che preparare la farcia. Frulliamo in un mini-pimer i frutti di bosco surgelati con il vasetto di yogurt greco. Aggiungiamo due cucchiai di zucchero a velo. Dovremmo ottenere un composto denso e spumoso. Alterniamo uno strato di pancakes a uno di farcia. Completiamo con dello zucchero al velo, un rametto di ribes e del miele di Acacia.
Se volete imitare l’acconciatura e il trucco realizzato dalle mani della talentuosa Doriana, del centro Doris Hair di Foggia potete iniziare creando una base omogenea nude, dando risalto sopratutto alle guance da definire poi con un phard rosso sfumato ben bene. L’idea è quella di aver un volto roseo e in salute, dopo anni in cui la magrezza e il viso scarnito dalla fame avevano fatto da protagonisti. Per quanto riguarda gli occhi la vera rivoluzione è l’arrivo dell’eyeliner, che definisce e ingrandisce lo sguardo grazie al suo color nero e all’effetto da gatta che conferisce all’occhio. La tipologia di applicazione di eyeliner ispirata al trucco occhi degli anni ’50 viene chiamata anche flick eye, semplice capire perché visto che “flick” in inglese significa “guizzo”, un movimento veloce che, se fatto con l’eyeliner, permette di ottenere quel meraviglioso effetto di occhio allungato. In quegli anni l’eyeliner veniva applicato rigorosamente nero e il look era da considerarsi completo con ciglia finte, abbondante mascara e un’immancabile rossetto rosso.
Per l’acconciatura invece Doriana, dopo aver fatto una piega particolarmente mossa e boccolosa, ha realizzato un tuppo con la parte centrale dei capelli, che poi ha sorretto con una fascia nera a pois. Inoltre ha realizzato diversi rotolini laterali e sul davanti che conferiscono all’acconciatura e al volto un brio in linea con la moda di allora.
Intrecci di capelli semi raccolti legati da una bandana colorata e vari boccoli ariosi sulla fronte. Pochi tocchi hanno reso questo look davvero convincente, tant’è che non volevo più lasciare i panni di questa ribelle e avventurosa pin up.
Ps: Un ringraziamento, come sempre, al fotografo Roberto e alla cura dei dettagli e delle rifinizioni delle foto 🙂